Dalla Siria alla Palestina:
Rivoluzione e Resistenza possono vincere!
Volantino del Pdac
In queste settimane, la Palestina e la Siria sono al centro della politica mondiale. In entrambi i casi, si è dimostrato che non c’è apparato militare né regime sanguinario che possa fermare la determinazione dei popoli oppressi che lottano per la libertà. In Siria non sono bastati gli aiuti militari della Russia né i tesori di palazzo per sopire le forze ribelli e la volontà di riscatto delle masse siriane. La rivoluzione iniziata nel 2011 e apparentemente sconfitta è riuscita alla fine a cacciare Bashar Assad: la Siria si è finalmente liberata del tiranno.
Il 19 gennaio è iniziata una tregua tra Israele e la Resistenza palestinese. Decine di prigionieri palestinesi sono stati liberati. Questa tregua è una conquista importante della lotta di Resistenza dei palestinesi, accolta con esternazioni di gioia in tutta la Palestina. Il popolo palestinese, ancora una volta, con la sua eroica Resistenza, sta impedendo a Israele, nonostante la schiacciante superiorità militare, di raggiungere tutti i suoi obiettivi.
Ma questa non è ancora vera pace. È un processo molto fragile, nel mezzo di una catastrofe umanitaria, in cui non è chiaro se Israele rispetterà i termini dell'accordo. Questo cessate il fuoco non significa la fine della violenza del sionismo genocida. Non ci sarà vera pace senza la fine di Israele e finché non ci sarà una Palestina libera dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo.
Questo risultato parziale potrà essere mantenuto e ampliato solo con il rafforzamento della Resistenza palestinese, attraverso la mobilitazione popolare e l'autodifesa armata, in coordinamento con la solidarietà internazionale della classe operaia e dei giovani arabi e di tutto il mondo, per rovesciare altri regimi arabi come in Siria e paralizzare la macchina militare dei Paesi imperialisti. E, presto, speriamo di poter festeggiare, oltre alla caduta di Assad, anche la definitiva cacciata dei sionisti dalla Palestina.
In Italia le direzioni dei partiti riformisti (Rifondazione, Pap ecc.), attraverso la formula ipocrita dei «Due Stati» (cioè i palestinesi rinchiusi in una riserva su una piccola parte della loro terra) o la variante di uno «Stato binazionale» (che dovrebbe nascere da una impossibile riforma di Israele), per non scontrarsi realmente con gli interessi del sistema capitalistico rimuovono la necessità dello smantellamento dello Stato coloniale chiamato Israele. Dobbiamo invece mettere all’ordine del giorno la necessità di lottare per una Palestina restituita ai palestinesi, laica e non razzista su tutto il territorio storico di Palestina, con pieni diritti per la minoranza ebraica anti-sionista, parte di una federazione di Stati socialisti del Medio Oriente.
Sostegno alla Resistenza palestinese in tutte le sue forme!
Palestina libera dal fiume al mare, laica e antirazzista, rifiutando le illusioni sui due Stati!
La Palestina storica deve essere restituita ai palestinesi con il ritorno dei 6 milioni di
profughi, con lo smantellamento dello Stato sionista!
Sconfiggiamo l’imperialismo in tutto il mondo, abbattiamo il sistema capitalista!