L'anti-berlusconismo di Confindustria
di Francesco Fioravanti
Quella di sabato 18 marzo può sicuramente considerarsi una giornata storica per ciò che riguarda le vicende politiche italiane degli ultimi decenni: mai un presidente del consiglio era sembrato così distante dagli umori dei vertici confindustriali, mai si era vista divampare in questo modo una polemica che fotografa perfettamente lo stato dei rapporti fra la coalizione di centro-destra, che aspira a riconfermarsi alla guida del paese, e la grande borghesia italiana, bisognosa, al contrario, di un nuovo referente politico in grado di risollevare le sorti di un capitalismo italiano che sempre più difficoltà incontra nel fronteggiare la concorrenza di economie meglio attrezzate nella corsa alla conquista di nuovi mercati. Lo scontro fra Della Valle e Berlusconi prodottosi sabato a Vicenza non ha fatto altro che rendere ancora più esplicito ciò che ormai sembra chiaro ai più: la frattura fra i vertici economici del paese e la coalizione di centro-destra è divenuta insanabile, il programma delle classi dominanti non coincide più con quello delle forze politiche che sostengono l'imprenditore di Arcore.